? Tra…boni e cattivi | Pagina 76

Il rifugio (con l’amico del cuore)

di questa Quaresima –

“Ci facciamo un rifugio?”. Quante volte abbiamo pronunciato questa frase da bambini, e poi subito a costruircelo quel rifugio: una improbabile casa sull’albero, una capanna sulle rive di un torrente, una casupola di stracci in mezzo ad un canneto. Però era tutto così bello: starsene da soli, con l’amico del cuore. Avessimo un po’ di memoria, lo ritroveremmo quell’amico. E sarebbe di nuovo un bel rifugiarsi.

Requiem aeternam

di questa Quaresima –

Probabilmente è “L’eterno riposo” la preghiera che, da bambini, si impara più tardi. Perché l’Ave Maria è un dono delle nonne, prima ancora mamme; l’Angelo di Dio un sussurro delle mamme, nei lettini ancora profumati di infanzia; il Padre nostro è un lascito delle prime Messe, anche di quelle che si andava per continuare a fare il filo alle ragazzette.

L’Eterno riposo no: lo abbiamo imparato da soli, spesso a spese nostre, davanti al legno silenzioso di una bara. Adesso, invece, quante volte la ripetiamo? Forse troppe, Signore (è anche questa è una preghiera).

Stella polare

di questa Quaresima –

La guardo ancora una volta, anche perché, digiuno come sono di astronomia, è l’unica stella che ri-conosco lassù in cielo: la stella polare.

E subito, in automatico, mi parte il ritornello di quella canzone cantata non so quante volte in Chiesa: “la stella polare Tu, la stella sicura Tu, al centro del mio cuore ci sei solo Tu…”.  E penso di aver smarrito proprio quello: il centro del cuore, la stella polare.