Prodotte dalla Klopman di Frosinone, ecco le mascherine innovative di un particolare prodotto, riutilizzabili fino a 50 volte. Impegno e ingegno italiani. Oggi su Avvenire.
Il rifugio (con l’amico del cuore)
di questa Quaresima –
“Ci facciamo un rifugio?”. Quante volte abbiamo pronunciato questa frase da bambini, e poi subito a costruircelo quel rifugio: una improbabile casa sull’albero, una capanna sulle rive di un torrente, una casupola di stracci in mezzo ad un canneto. Però era tutto così bello: starsene da soli, con l’amico del cuore. Avessimo un po’ di memoria, lo ritroveremmo quell’amico. E sarebbe di nuovo un bel rifugiarsi.
Quando il giorno tramonta
Anche dal Lazio è sos povertà
Requiem aeternam
di questa Quaresima –
Probabilmente è “L’eterno riposo” la preghiera che, da bambini, si impara più tardi. Perché l’Ave Maria è un dono delle nonne, prima ancora mamme; l’Angelo di Dio un sussurro delle mamme, nei lettini ancora profumati di infanzia; il Padre nostro è un lascito delle prime Messe, anche di quelle che si andava per continuare a fare il filo alle ragazzette.
L’Eterno riposo no: lo abbiamo imparato da soli, spesso a spese nostre, davanti al legno silenzioso di una bara. Adesso, invece, quante volte la ripetiamo? Forse troppe, Signore (è anche questa è una preghiera).
Unitalsi, persone del cammino
Stella polare
di questa Quaresima –
La guardo ancora una volta, anche perché, digiuno come sono di astronomia, è l’unica stella che ri-conosco lassù in cielo: la stella polare.
E subito, in automatico, mi parte il ritornello di quella canzone cantata non so quante volte in Chiesa: “la stella polare Tu, la stella sicura Tu, al centro del mio cuore ci sei solo Tu…”. E penso di aver smarrito proprio quello: il centro del cuore, la stella polare.