Archivi categoria: Il calcio sui maccheroni

Di Francesco e il Frosinone all’assalto della Champions chiamata salvezza

Il Frosinone, al suo terzo campionato in A, riparte dalla voglia del tecnico Eusebio Di Francesco («ma non chiamatela rivincita»), dai tre “comandamenti” del presidente Maurizio Stirpe e dalla lungimiranza del direttore Guido Angelozzi per vincere quella Champions che in Ciociaria si chiama salvezza. Oggi ne scrivo su Avvenire.

La favola di Kujabi: da un barcone al calcio professionistico

Arrivato a 17 anni su un barcone, approdato in Sicilia e da qui in Sardegna, Kalifa Kujabi – originario del Gambia –  ha poi conosciuto un’altra odissea, questa volta burocratica. Ma ora finalmente è cittadino italiano e giocatore del Frosinone, società che lo ha atteso e “coccolato”  a lungo.  Oggi ne scrivo su Avvenire

Allo stadio, per far “vincere” anche l’ambiente

Anche uno stadio può aiutare l’ambiente: succede a Frosinone, dove il club calcistico ha deciso di far diventare interamente green il “Benito Stirpe”, gioiellino da 16mila posti al coperto. E così la società del patron Maurizio Stirpe si conferma “capolista” non solo sul campo, ma anche in un calcio proiettato verso il futuro. Oggi su Avvenire.

L’Italia batte la Svizzera. E dagli ad insultare Vaticano, preti e suore…

L’Italia batte la Svizzera, evviva, alè-oo, poo-po-po-poo. E ci stanno gli sfottò agli avversari perché da che mondo è mondo, e calcio è calcio, funziona così: è il football, bellezza, e tu non puoi farci niente.

E allora, via a trovare tutti i simboli elvetici per sfotticchiarli un po’.  Io avrei pensato agli orologi a cucù, alla puntualità dei treni, al cioccolato ovviamente, al formaggio con i buchi, financo al segreto bancario, fino alla bellissima Michelle Hunziker, chiedendole magari di scegliere tra me e Chiellini, il che per una volta tanto mi consentirebbe di vincere dal punto di vista estetico. Ma si sa: de gustibus non est disputandum.

E invece sui social da ieri sera leggo tanti sfottò soprattutto con l’appendice delle guardie svizzere, il che potrebbe anche starci (fermo restando che a me stanno simpaticissime e prestano un grande servigio al Papa).

Solo che poi, in questi sfottò, la maggioranza degli asociali socializzanti trascende… e allora giù offese (eufemismo) anche al Vaticano – che una nazionale di calcio neppure ce l’ha – e su su fino al povero papa Francesco, che peraltro fa notoriamente il tifo per l’Argentina. E mettendo nel calderone – perché all’imbecillità non c’è mai fine –  preti, suore, 8xmille, catechismo, sagrestani, pie donne, ricchi premi e cotillons.

Naturalmente simili castronerie non scandalizzano nessuno, o quasi. E ovviamente gli stessi leoni da tastiera non scriveranno un fico secco su… appendici religiose quando ai Mondiali l’Italia batterà, che so, l’Arabia Saudita. Magari con un gol di uno svizzero naturalizzato italiano.