PRIMA CHE FACCIA BUIO

Vorrei saper scrivere una poesia alla sera,

stringere quell’ultima mano a mio padre,

baciare le guance di un figlio grande.

Vorrei riuscire a camminare i passi perduti,

perdere di nuovo le cose inutili

(e inutilmente ritrovate),

squadrare a perfezione quei difficili fogli

(d’album e di scuola),

danzare su un pallone che rotola

e star fermo a godermi un gol alla vita.

Vorrei richiamare voci dimenticate,

mendicare affetti ai bambini d’India,

riattaccare francobolli su cartoline ingiallite.

E piangere di gioia alla gioia smisurata

(e basta lacrime amare,

che amare non basta mai).

Vorrei saper scrivere una poesia alla sera,

prima che faccia buio.

3 pensieri su “PRIMA CHE FACCIA BUIO”

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