Archivi categoria: Poesie
Patria e fede nei versi di un martire albanese
(a Tiziana)
ORA (E’ SOLO ADESSO)
Ora che la malinconia avvolge
anche i piedi stanchi
e intanto arranchi
con il cuore a tracolla
Ora dovresti bussare alle porte chiuse,
agli alberi spogli,
ai desideri infranti,
ai suoni di mille silenzi
Ora potresti
cercare l’introvabile
E i sogni svaniti,
e i capelli radi nei pensieri fitti,
e i caffè bruciati senza fiamma
Ma ora è solo adesso
(ché adesso è già tardi)
Per riprendere viaggi senza benzina
e corse con poco fiato, calciare
palloni sgonfi e segnare in porte vuote,
pregare miracoli di terra
e biascicare preghiere di cielo.
Ora, che è solo adesso,
ricominciare ad amare
Nell’amaro di una vita fa.
(maggio 2022)
L’ex baritono, malato di Sla, che scrive poesie con gli occhi
NELLA METRO DI KIEV
(come una dichiarazione d’amore)
ALLA BANCHINA (della vita)
Canzoni appena sfiorate dai suoni:
non ho più parole per scrivere ritornelli
e a perdifiato è rimasta
solo la tristezza.
Vorrei, ma non posso, urlare:
e grida e risa di bambini
vestono di stracci
troppi carnevali sbagliati.
Il viaggio è quello che manca:
alla banchina della vita
attracco le spine del cuore
e vele strappate dai silenzi.
Già penso alla prossima malinconia.
QUELLA RAGAZZA
I NOSTRI GIORNI NEI GIORNI NOSTRI
Qui non si vede più il cielo
dei giorni nostri,
attese vane a vaneggiare estati
di amori sconfinati,
e il poco diventava tanto
a temperare matite dai colori
uno diverso dall’altro, e dalla vita.
Ragazzi perduti nei desideri
ad alitare forte
quel fiato della speranza debole,
aggrappati alla fortezza
di vita che cercava la roccia.
Sogni di cassetti tenuti aperti,
nell’aperto di un prato a farsi
rincorrere, bendati nel buio,
dalle lucciole di ansimi intermittenti.
E latrati di cani lontani,
che poi stare vicini
non era mai abbastanza.
**********
Ora, stracarichi di rughe e vettovaglie,
ecco l’eco dei nostri giorni
intabarrati dai ricordi,
sfumati nel fumo di tante stagioni fa.
(Luglio 2021)