E’ solo uno straccio di poesia. E le poesie spesso non servono a niente. Però magari talvolta aiutano a non far finta di niente… (decicata a Giulia Cecchettin)
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LA VALIGIA SUL TRENO
Patria e fede nei versi di un martire albanese
(a Tiziana)
ORA (E’ SOLO ADESSO)
Ora che la malinconia avvolge
anche i piedi stanchi
e intanto arranchi
con il cuore a tracolla
Ora dovresti bussare alle porte chiuse,
agli alberi spogli,
ai desideri infranti,
ai suoni di mille silenzi
Ora potresti
cercare l’introvabile
E i sogni svaniti,
e i capelli radi nei pensieri fitti,
e i caffè bruciati senza fiamma
Ma ora è solo adesso
(ché adesso è già tardi)
Per riprendere viaggi senza benzina
e corse con poco fiato, calciare
palloni sgonfi e segnare in porte vuote,
pregare miracoli di terra
e biascicare preghiere di cielo.
Ora, che è solo adesso,
ricominciare ad amare
Nell’amaro di una vita fa.
(maggio 2022)
L’ex baritono, malato di Sla, che scrive poesie con gli occhi
NELLA METRO DI KIEV
(come una dichiarazione d’amore)
ALLA BANCHINA (della vita)
Canzoni appena sfiorate dai suoni:
non ho più parole per scrivere ritornelli
e a perdifiato è rimasta
solo la tristezza.
Vorrei, ma non posso, urlare:
e grida e risa di bambini
vestono di stracci
troppi carnevali sbagliati.
Il viaggio è quello che manca:
alla banchina della vita
attracco le spine del cuore
e vele strappate dai silenzi.
Già penso alla prossima malinconia.