Un’altra crisi nel sempre più derelitto panorama industriale . Stavolta tocca alla Marangoni, in quel Frusinate che una volta vantava un tentativo di “polo della gomma”, ad iniziare dall’ex Ceat di Anagni. Oggi su Avvenire, nelle pagine nazionali di Economia & Lavoro
Lo smog soffoca il Lazio
Una foto per aiutare i bambini di strada
Oggi è San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti…
… e allora auguri a noi e a quel bambino che “da grande voglio fare il giornalista”, perché grandi e giornalisti lo siamo diventati. E, tutto sommato, ne è valsa la pena.
Auguri a noi, che forse festeggeremo per l’ultima volta, visto che questo mestiere lo stanno distruggendo.
Auguri a noi, che ancora ci alziamo presto e tiriamo fino a tardi per l’ultima notizia.
Auguri a noi, che chissà se questo mese lo stipendio arriva o che uno stipendio non ce lo abbiamo più.
Auguri a noi, per quelle 12-14 ore dietro al computer, per un articolo e per l’importo lordo di 12-14 euro (quando e se va bene).
Auguri a noi, trent’anni di lavoro e un futuro incerto.
Auguri a noi, che ogni tanto rientriamo a casa e troviamo mogli, mariti e figli ad aspettarci ancora in piedi.
Auguri a noi, che abbiamo studiato per anni, che ci aggiorniamo un giorno sì e l’altro pure.
Auguri a Giancarlo, a Walter, a Ilaria e a tanti altri che per questo mestiere sono morti.
Auguri a noi, perché ancora ci dicono che rappresentiamo “il quarto potere” e invece non abbiamo più neppure il potere di aprire mezza porta. O di respingere quelle che ci chiudono in faccia.
Auguri a noi, che la suola di mille scarpe l’abbiamo davvero consumata cercando notizie, fatti, persone.
Auguri a noi e ai taccuini riempiti e alle biro svuotate.
Auguri a noi, che ci chiamano pure “giornalai” pensando di offenderci, e invece siamo onorati dell’accostamento ad una categoria di altri grandi lavoratori (che pure stanno distruggendo).
Auguri a noi e a quel bambino che “da grande voglio fare il giornalista”, perché grandi e giornalisti lo siamo diventati. E, tutto sommato, ne è valsa la pena.