La parola di oggi è: ferita. Da piccoli fa male per cose piccole, da grandi per cose grandi. Ma ogni ferita si rimargina (forse anche quella del cuore)
PAROLE DI QUARESIMA (8): OROLOGIO
Il sacrificio di Vittorio, il carabiniere generoso
Parole di Quaresima (7): VIA
Sempre connessi con la Buona notizia
PAROLE DI QUARESIMA (6): PAROLE
Lolita Lobosco: troppa “baresità” e poca tv
“Le indagini di Lolita Lobosco”, la nuova fiction della domenica, hanno fatto subito il botto: oltre 7 milioni di telespettatori. Diciamo subito, però, che sulle altre reti c’era poco o niente; perfino ai calciofili veniva proposto un Benevento-Roma che non è proprio il massimo dal punto di vista pallonaro. Ora bisognerà vedere quanti di quei 7 milioni resteranno affezionati al vice-questore Luisa Ranieri e alle sue indagini: le storie sono scritte benino, non c’è che dire, e la signora Zingaretti è professionale (anche se non raggiunge le vette dell’interpretazione di Luisa Spagnoli nella fiction sulla fondatrice di baci Perugina e vestiti di classe), ma c’è troppa “baresità”. Con tutto il rispetto, Bari non è Miami Beach, mentre il barese parlato dalla commissaria spesso ha bisogno di un interprete, di un traduttore simultaneo o almeno di un sottotitolo alla pagina 777: parecchie battute ci sono sfuggite e siamo andati a intuito; se poi è vero, come sembra vero dai giudizi social di tanti pugliesi, che quello non è neppure il barese parlato a Bari, allora la frittata è fatta.
E poi, tutto quell’insistere sulla avvenenza della commissaria, alla fine dà noia: certo, Luisa Ranieri è una bella donna, però mancava solo una pacca sul sedere da parte del Questore o veder spuntare l’ennesimo compagno di scuola (ma quanti erano in quella classe? ) con la proposta di un film hard.
Il resto della compagnia attoriale va giudicato dalle prove future. Comunque: Giulia Fiume (interpreta la sorella della commissaria) è davvero brava e meriterebbe maggior fortuna, mentre di Lunetta Savino ne avremmo fatto volentieri a meno nell’ennesima fiction: lontana parente della bravissima Elena vista in “Raccontami”, oramai ogni qualvolta compare in tv ti aspetti di veder spuntare nonno Libero da un momento all’altro, anche perché il registro della signora Savino è sempre lo stesso e, anzi, ci appare più flaccido col passare del tempo (come peraltro dimostrato anche nella partecipazione ai “Soliti ignoti” prima della messa in onda della fiction, quando abbiamo rischiato di addormentarci molto prima che iniziassero le indagini di Lolita).
Il “dopo di noi” dei ragazzi autistici
Quella piovra del gioco d’azzardo
Restare persone (anche digitali)
La giustizia sociale passa anche attraverso il lavoro digitale. All’apposita Giornata internazionale, l’Osservatore Romano dedica alcuni articoli, compreso il mio con il punto di vista di Benedetto Delle Site, vice presidente nazionale dei giovani Ucid.
Qui il link per leggere l’articolo:
https://www.osservatoreromano.va/it/news/2021-02/quo-042/restare-persone.html