Noi che abbiamo la presunzione – e quasi mai l’orgoglio, e ancora meno la coerenza – di dirci cristiani, quando arriva la Settimana Santa focalizziamo ogni attenzione sul Mercoledì Santo, sul Giovedì Santo e il Venerdì Santo. Eppure è in questo Lunedì Santo, “fratello minore” nei grani del Rosario dell’attesa della Resurrezione, che possiamo sentire quello che sta per accadere, il sepolcro che sta per scoperchiarsi. L’ho avvertito in questo giorno – e ne scrivo apposta adesso che sta per finire, e dopo che mi ha accompagnato con il suono mai sgradevole della pioggia – quando mi sono trovato a dire/scrivere ad alcuni amici e persone care “buona Settimana Santa”. Prima mi è venuto spontaneo dirlo, poi l’ho ripetuto come un buon auspicio: è sempre piacevole augurare – e di converso augurarsi – qualcosa di bello. Da qualche parte ho letto che il Lunedì Santo è il giorno dell’amicizia, per via del fatto che Gesù si ritrova a casa di Lazzaro, Marta e Maria, a Betania. Non so quanto sia teologicamente corretto, però mi piace pensare a ciò come al vero significato di questo giorno. Quando ero piccolo, seguivo sempre uno sceneggiato tv, la cui sigla diceva “Chi trova un amico trova un tesoro”. Ed è proprio così, semplicemente ed enormemente così. Figuriamoci poi se si tratta di un Amico.
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Una scuola intitolata a Sammy Basso
A Montenero di Bisaccia, in Molise, la prima scuola intitolata a Sammy Basso, il giovane biologo morto di progeria, lasciando però una testimonianza autentica di Vita. Toccante la testimonianza dei genitori di Sammy, che hanno poi incontrato gli studenti dell’Istituto ora intitolato al figlio. Ne scrivo su Avvenire di oggi.
Giubileo e clausura a Vitorchiano
Casa? Gli italiani preferiscono affittarla
Se i paesi delle aree interne restano anche senza edicole…
Le aree interne italiane continuano a soffrire di problemi endemici, legati a servizi (scuola, sanità, viabilità) sempre più ridotti all’osso. E ora in molti borghi rischiano di sparire anche le edicole, punto di acquisto dei giornali ma anche luoghi di ritrovo e socializzazione. E’ il caso di Amatrice e di altri 15 paesi del Reatino, molti dei quali colpiti dal terremoto del 2016, dove dal 1° luglio i giornali potrebbero non arrivare più, a causa dei costi della distribuzione. Il vice sindaco ed edicolante di Amatrice, Roberto Serafini, lancia l’allarme: «Così questi paesi muoiono del tutto”. Il mio servizio è su Avvenire di oggi