Questo foto (scattata nella chiesa di Tecchiena Castello) è un po’ vecchia, però mi piace rivederla ogni tanto perché si scorgono soprattutto le braccia del Cristo e della Croce. E cosa fa un bambino quando ha paura, ma anche quando è felice? Chiede ai genitori di essere preso in braccio, oppure corre tra le loro braccia.
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Parole d’Avvento/20 – LETTERINA
Parole d’Avvento/19 – OCCHIALI
Parole d’Avvento/18 – PALLONCINI
Parole d’Avvento/17 – FIENO
Ieri sera ho toccato un po’ di fieno: giusto il necessario per aiutare a pulire la mangiatoia e sgrullare una tovaglia, alla veglia di Natale dei giovani. Ma non ricordo da quanto tempo non ne toccavo: ci sono un po’ cresciuto in campagna, tra i gigli del campo che non lavorano e non filano eppure il Signore li veste meglio di un re. Però poi ne ho perso i sapori, gli odori, i colori: l’umiltà delle cose semplici.
Parole d’Avvento/16 – STOPPINO
Ma guardatelo quanto è piccolo lo stoppino!, eppure senza non ci sarebbe questa e milioni di altre luci. Raramente mi fermo a guardare ciò che è piccolo, forse perché sinonimo di umiltà; però questo stoppino almeno oggi mi fa cambiare prospettiva. E a non vivere di ciò che sembra “grande”, ma è solo egoismo.