? Tra…boni e cattivi | Pagina 109

Su per le cascate

Tra le tante meraviglie della natura, ecco le cascate. Sono belle, c’è poco da fare, come quelle del Rutor che ho visitato in queste ore.

E poi, sono proprio le cascate che richiamano così da vicino il “getto” dell’uomo nelle inutilità e vacuità della vita. Ma anche nella possibilità di ravvederci.

Cadiamo di continuo, e le nostre “cascate” sono sempre uno schiaffo all’amore. Poi però c’è sempre l’alveo di un fiume ad accoglierci, pregno di Misericordia.

Dar l’Amore in tutti i laghi

Lo hanno preso in giro a lungo il giovane – non ne ricordo il nome – che cantava “A far l’amore in tutti i luoghi, in tutti i laghi”. Però… Però un po’ di ragione ce l’aveva: il lago riflette (capacità che ad esempio il mare non ha).

Ne ho avuto la conferma oggi, al laghetto alpino di Arpy, sopra Morgex: mi sono specchiato e la mia immagine era riflessa in maniera pressoché perfetta. Poi, una folata di vento ha increspato l’immagine, facendola vacillare. Come le folate del vento della vita.

Forse serve un altro vento: quello dell’Amore. Amore donato, senza nulla chiedere.

Spiragli di Immenso

Dalla finestra della mia camera d’albergo vedo come due spiragli: da una parte il ghiacciaio del monte Bianco, con la sua prima e lunga lingua candida, che lascia immaginare altro: l’immensità della distesa di neve perenne.

Dall’altra parte, lo spiraglio dà spazio al campanile della chiesa parrocchiale, slanciato, ma ogni tanto sovrastato dal suono delle campane. Preferisco di gran lunga quest’ultimo spiraglio: l’Immensità della distesa di Bene perenne.

In cammino…

Belli. Bellissimi i 70mila giovani che oggi pomeriggio erano al Circo Massimo ad aspettare e poi ad ascoltare – e che silenzio mentre l’erede di Pietro parlava! – Papa Francesco. Non scriverò niente sul dettato del Pontefice: tanti e più bravi commentatori lo faranno di certo su giornali e siti. E allora faccio un passo indietro, anzi: tanti passi. Tanti quanti i centinaia di migliaia, i milioni di passi che i giovani hanno messo uno dietro l’altro per arrivare a Roma: pellegrini dell’oggi, Chiesa e cristiani del domani che è già dietro l’angolo. Ho seguito con piacere il cammino di alcuni di loro, che magari conosco, e letto con passione le storie che da alcuni giorni il quotidiano Avvenire va proponendo proprio su questi cammini lungo mille strade.

Cosa c’è di più bello del mettersi in cammino? Parafrasando, si potrebbe dire: tu non cammineresti se non fossi già sicuro di arrivare.

Nel mio piccolo, tra pochissime ore mi metterò in cammino anche io, direzione La Thuille, Valle d’Aosta, per la vacanza estiva insieme a tanti amici di Comunione e Liberazione. E a 50 e passa anni non vedo l’ora che alle 03.00 suoni la sveglia. E, proprio come un bambino che aspetta una cosa tanto desiderata, già so che farò fatica ad addormentarmi per l’emozione, per l’attesa. Che è già una prima parte del mettersi in cammino.

Animatore di gioia

Sul settimanale “Credere”, in edicola da oggi, provo a raccontare la storia di Maurizio Fratamico (e gioia sia!) l’animatore di gioia ingaggiato dal Signore. Una bella storia, da Biella alla Ciociaria all’Abruzzo, passando per… il mondo, cresciuta nell’alveo della comunità Nuovi Orizzonti.