I bastardi di Pizzotelevisione

Stasera in tv danno la seconda serie de “I bastardi di Pizzofalcone”. Per chi, come me, adora i polizieschi, dovrebbe essere un appuntamento irrinunciabile. E invece non la vedrò, coerentemente con il mio modo di essere e per rispetto dei Valori in cui credo.

Una delle parti preponderanti della serie, infatti, è il rapporto lesbico tra due donne, ostentato, spiattellato davanti ai telespettatori di ogni età (e convinzione), come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ma non lo è, nonostante tutte le forzature di un laicismo esasperato ed esasperante. Nonostante la lobby gay si sia oramai infilata dappertutto.

Lo so, non importerà (quasi) a nessuno, ma sarò lieto del fatto che l’auditel – posto che pure questo non sia in mano a qualche lobby, non si sa mai – registri uno spettatore in meno. E magari 2 o 3 o 10 o 100.

Ps: nella serie recita anche la mia concittadina Gioia Spaziani, che ebbi modo di iniziare a seguire professionalmente all’inizio delle sue esperienze, e sono lieto per lei. Ma la coerenza supera anche l’appartenenza e il nostro grande senso di “ciociarità”. Per cui: tv spenta.

 

 

 

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